venerdì 17 febbraio 2017

Gli OCCHI AZZURRI DI VERONICA - Tratto da “Il Bambino nascosto di Medjugorje” di Suor Emmanuel


Veronica Knox, Sudafrica, i suoi occhi azzurri erano ciechi.
  
Cari figli... Invocate il nome di mio Figlio. Ricevetelo nel vostro cuore. Solo nel nome di mio Figlio sperimenterete il vero benessere e la vera pace nel vostro cuore. Solo così conoscerete l'amore di Dio e lo diffonderete. Vi invito a diventare i miei apostoli” (18.3.2000).

Margate, Sudafrica, 9 agosto 1998

Veronica non dorme. Questo dolore che le stringe il cuore la terrà sveglia fino allo spuntare del sole? Per fortuna Alex, suo marito, sembra sprofondato in un sonno ristoratore. Spontaneamente, Veronica si mette a pregare; o piuttosto a “parlare a Gesù”, perché nella sua semplicità non conosce altre preghiere se non quelle che le sgorgano dal cuore. Anche quando recita il Padre Nostro, sembra che lo abbia appena inventato, tanto lo prega con ardore!
È ancora notte quando Veronica decide di alzarsi e di andare a sedersi in salotto, in una poltrona che sta dinanzi al crocifisso. Lì dà libero sfogo al suo cuore. Offre ogni gioia e ogni lacrima a Gesù, l'unico testimone della sua vita intima. Veronica ama Gesù in modo indescrivibile. La Sua gioia più grande è affidargli le sue faccende quotidiane, i suoi congiunti, la situazione degli uni e degli altri, e poi di interrogarlo: «Gesù, che cosa pensi di questo?», «In che cosa posso aiutarti?».
Veronica non calcola il tempo. A che ora ha iniziato a pregare? A un tratto, eccola afferrata da qualcosa di insolito. Il suo volto diviene ardente, una luce, sempre più splendente, la abbaglia... Che cosa succede?
Completamente cieca
Veronica è nata in Sudafrica, in una famiglia con otto figli, di fede cattolica molto fervida e rigorosa. Tutta la famiglia va a Messa ogni mattina, ai vespri alla sera, e prega insieme il Rosario; la domenica, inoltre, ama mescolarsi alle Messe africane, in cui la bellezza dei canti sembra sospendere il tempo. Non si discute questa pietà, che fa parte integrante della loro vita, come mangiare, dormire o lavorare. Ma, fin dalla nascita, a causa di un distacco della retina che le colpisce entrambi gli occhi, rendendola quasi cieca, Veronica comincia a portare la croce. Durante l'infanzia, l'occhio sinistro diviene completamente cieco, mentre l'occhio destro riesce a distinguere il mondo attraverso una sorta di velo grigio scuro. Poi nel 1977 la cecità diventa completa. Ma che bellezza sul suo volto! Nel 1956 sposa Alex, direttore finanziario di una grande azienda di abbigliamento e mette al mondo quattro figli. Alex? Un angelo sceso dal cielo! Messo da Dio al suo fianco per custodirla come un tesoro prezioso, è uno di quei mariti che sanno donare alla loro sposa l'amore tenero e calmo che attingono dal cuore di Dio.
Quel nome impronunziabile


Quella notte una luce abbagliante viene dunque a visitare la donna. Dopo un momento di paura in cui ha il cuore in gola, Veronica si rende conto che un uomo sta dinanzi a lei, e quest'uomo è Gesù. È un'apparizione reale o si tratta di una visione? Non ha importanza! Gesù è ben visibile, è immerso in una tale luce che Veronica è cosciente solo della sua presenza. Con le mani tese verso di lei, Gesù dice: «Vieni, alzati e prega con me!».
Allora Gesù le mostra un piccolo villaggio fra le colline. Veronica non capisce niente. Vede una chiesa, due campanili sormontati da una croce, tre finestre ad arco. Vede anche l'interno e nota la seconda vetrata a destra, con la Vergine dell'Annunciazione. Un po' prima di diventare completamente cieca aveva viaggiato con Alex in Israele, a Lourdes, a Fatima, ecc., ma questa chiesa non le dice proprio niente. E neanche il Villaggio.
«Gesù, non conosco questo posto!». Allora Gesù la guarda sorridendo e le dice: «Medjugorje! Lì ti darò la luce e ti mostrerò la via!». Poi scompare. Veronica si siede in poltrona, sconcertata. È di nuovo il buio totale. Cerca di capire quello che può succederle. Alex la raggiunge e la trova in lacrime, lacrime di gioia! Si informa sul suo stato e riceve la notizia stupefacente:
«Ascolta, Alex. Gesù è venuto a parlarmi, dice che dobbiamo andare a Medjugorje, camminare con lui e pregare, mi dice che lì “mi darà la luce e mi mostrerà la Via”». «Che cosa? Medjugorje?».
Alex glielo fa ripetere tre volte ed entrambi chinano il capo. Che nome strano... dove può essere questo luogo?! Veronica fa una descrizione precisa ad Alex, che prende una matita e disegna il villaggio con la chiesa. Nei giorni seguenti, eccoli a caccia di tutte le agenzie di viaggio che riescono a trovare. Ma non ce n'è una in grado di aiutarli! Quel nome resta un enigma; nessuno ha la minima idea Su quel posto e, meno ancora, sul paese in cui potrebbe trovarsi! Quel nome impronunziabile non figura su nessuna carta, su nessun circuito turistico! Alex passa da un fallimento all'altro. Ma due settimane dopo un amico telefona loro, entusiasta come mai: «Torno da un pellegrinaggio fantastico. È un piccolissimo villaggio della Bosnia in cui la Madonna appare ad alcuni giovani; bisogna assolutamente che ci andiate, è favoloso! Si chiama Medjugorje».
«Medjugorje?!?». L'amico spiega come ottenere i visti e, dopo montagne di difficoltà amministrative, Alex e Veronica salgono sull'aereo. Solo un radar li dirige: fare ciò che Gesù ha mostrato a Veronica.
Giunti a Medjugorje, i nostri due amici noleggiano un'auto ed esplorano il villaggio. Ma Alex non dice niente, si trattiene, esamina... e poi, a un tratto esclama: «Veronica, proprio così, ci siamo! La chiesa, con i due campanili, la grande montagna e la croce in cima! Ho l'impressione di conoscere questo villaggio, è esattamente come l'hai descritto!».
In auto sono come due bambini tutti eccitati. Alex descrive il villaggio per filo e per segno a Veronica, che lascia penetrare profondamente in sé ogni dettaglio – ogni conferma della sua visione – come un bacio di Gesù sul suo cuore. Il suo caro Gesù non l'ha ingannata! Per due giorni, aggrappata al braccio di AleX, percorre Medjugorje e partecipa a tutti i programmi proposti dalla parrocchia. Alloggiano a casa di Mira Ostojic e ascoltano con riconoscenza le testimonianze di questa famiglia che vive con tutto il cuore i messaggi della Gospa.
Il terzo giorno Mira li porta a casa di Vicka, che deve rivolgersi ai pellegrini di varie lingue. Alex tenta di proteggere Veronica dalla folla che si accalca attorno alla piccola scala da cui Vicka parlerà. Ma eccoli entrambi come prigionieri, incapaci di fare un movimento, a sinistra o a destra. Quando Vicka arriva e inizia a pregare, tutti hanno gli occhi fissi su di lei e le persone più basse si alzano in punta di piedi per vederla meglio.
Alex mormora all'orecchio di Veronica una descrizione sommaria della scena, ma a un tratto si ferma, sorpreso da ciò che vede: «Veronica, Vicka ti guarda! Ti sorride!». «Mi sorride?! Oh, se solo la potessi vedere!». La cosa più stupefacente, viste le circa cinquecento persone presenti quel giorno, è che Vicka non smette di rivolgere i Suoi sorrisi a Veronica.
«Scende le scale... ti guarda... si dirige verso di te!». «Oh, Alex, se solo potessi vederla anch'io, sarebbe così bello!», ripete Veronica.
Improvvisamente, sente che una mano le si posa sugli occhi. Di sasso per la sorpresa, si fa tutta ascolto, poiché sente questa lingua strana, questa voce che prega, questa stessa voce che parlava qualche istante prima... È Vicka! Vicka che viene a pregare per lei, per i suoi begli occhi azzurri ciechi! Tutta la folla resta col fiato sospeso in attesa di quello che avverrà. Dopo un lungo momento di preghiera, Vicka ritira la mano e Veronica sente che il suo occhio destro ha ripreso vita... lei Vede!
«Vedo!», esclama. Sta sognando? Ma no, tutto questo è ben reale! Il primo oggetto della sua vista ritrovata è il volto di Vicka. Che sorriso meraviglioso l'illumina! Ma questa visione è di breve durata perché Vicka attira Veronica fra le braccia; la stringe con tanta tenerezza che Veronica tocca un po' di cielo, un po' del cuore di Maria che scorre attraverso la sua piccola serva. Alex piange di gioia...
Veronica ha recuperato la vista! La notizia si diffonde come il fuoco in una foresta quando tira un forte vento nel cuore dell'estate. La sera, dopo la Messa, padre Slavko chiede a Veronica di venire al pulpito per la preghiera del Magnificat davanti alla chiesa affollata. Come ha ragione: Veronica è divenuta un Magnificat vivente, non smette di ringraziare Dio che le permette di vedere di nuovo. Non avrebbe mai sperato in quella guarigione! Ma Gesù non dà mai una guarigione fisica senza toccare anche tutto l'essere in qualche modo, poiché tutti i suoi doni sono orientati verso la più grande guarigione che esista: quella dell'anima.
Veronica non cessa di meditare nel cuore la parola ricevuta quella notte a Margate: «Lì ti darò la luce e ti mostrerò la via». La via?
Dopo l'episodio della guarigione, una via si apre per Alex e Veronica. Spontaneamente si mettono al lavoro per raggiungere tutti i cuori che, in Sudafrica, non conoscono ancora l'amore di Dio. Alcuni mesi dopo, propongo loro di collaborare con noi, saranno la nostra piccola antenna Children of Medjugorje in fondo all'Africa. Ma non sapevo quello che facevo... hanno superato ogni attesa! Senza nessuna formazione preliminare come apostoli, con pochi mezzi a disposizione e talvolta lunghe veglie nella notte, si votano anima e corpo a far conoscere agli altri quello che ha cambiato la loro vita. Grazie a loro, i messaggi di Medjugorje sono penetrati in migliaia di case, salvando vite, risvegliando la fede vacillante o morta di molti, portando la speranza e seminando la gioia con generosità!
Gli apostoli degli ultimi tempi
A Medjugorje, la Madonna ha i suoi piccoli “profeti” e in sedici anni di missioni per lei, osservo fra loro alcuni tratti comuni innegabili: sono umili e semplici, regalmente liberi nei confronti del «che cosa dirà la gente», meditano costantemente la Parola di Dio e i messaggi di Medjugorje, non li ferma nessuna insidia e, cosa sorprendente, sono come avvisati dall'interno su ciò che devono chiedere nella preghiera. Risultato: ottengono quasi tutto ciò che domandano! È il piccolo esercito di Maria, il suo piccolo “gruppo d'assalto” che passa dappertutto! Là dove i “grandi” hanno bisogno di altri “grandi” che li raccomandino e aprano loro certe porte, questi piccoli profeti non si preoccupano affatto: hanno gli angeli, i santi, e le cose funzionano talmente meglio!
Il sole non tramonta mai senza che Veronica abbia un aneddoto da raccontare. Non smette di ripetere: «Il Signore ha fatto questo o quello, per questa persona, per quella situazione...». Questo si chiama essere «innestati nel cielo». Vede che un sacerdote si comporta con leggerezza? Egli diviene automaticamente il suo figlio spirituale: non avrà tregua e scuoterà Dio e tutti i santi, finché il sacerdote non cederà, non piangerà i suoi peccati e non ripartirà col piede giusto. Vede un giovane nella depressione, nella droga o nella perversione? Il Signore le suggerisce la causa del suo male. Quel giovane diventa suo figlio, lei lo porta nel cuore con tenerezza, prega come Mosè Sulla montagna, o come quei profeti che non lasciavano mai in pace Dio. Poi fa in modo di avere un breve colloquio con lui e il giovane rivive!
Veronica sa toccare le corde del cuore di Dio, ecco il Suo segreto!
Gli occhi di Veronica somigliano a due acque marine, di un azzurro ancora più puro del Mediterraneo sotto il sole di luglio. Perché Gesù ha guarito solo l'occhio destro? Probabilmente per misericordia! Un giorno, Veronica mi ha confidato che in un certo senso preferirebbe essere cieca, piuttosto che vedente, poiché vedere può diventare una tale distrazione per il cuore! E poi ci sono tante cose brutte oggi!
Gesù ne ha tenuto conto: ha conservato l'occhio cieco solo per sé, perché Veronica lo contempli dall'interno e attinga la sua forza da lui; ha ripristinato la vista dell'altro occhio per permettere a Veronica di incontrare la miseria del mondo e posare su di essa la bellezza di Dio.

Tratto da “Il Bambino nascosto di Medjugorje” di Suor Emmanuel

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