domenica 18 settembre 2016

Dal Vangelo secondo Luca - Lc 8, 16-18 - La lampada si pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.



Lc 8, 16-18

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto, ma la pone su un candelabro, perché chi entra veda la luce.
Non c’è nulla di segreto che non sia manifestato, nulla di nascosto che non sia conosciuto e venga in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere».

Parola del Signore

Riflessione

Nella società in cui viviamo ci sono molte luci, anche forti, che purtroppo non sono la Luce di Dio, queste luci ci seducono, ci attirano e molti si lasciano sedurre e attirare... Gesù però ci dice: "Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa..." (Mt 7, 13). La via più trafficata infatti, non è certo quella di Cristo, ma è la superstrada che porta ai centri commerciali dal lunedì' alla domenica, sono le luci psichedeliche delle discoteche, sono le luci dei locali stracolmi fino a tarda notte... evidentemente queste luci attirano di più. Caro Gesù mio... qualcuno ti potrebbe definire un po' antiquato. Oggi si mette in discussione anche l'indissolubilità del matrimonio... si discute se permettere o non permettere la comunione ai divorziati, e magari fra un po' si dirà che farsi “una canna” glorifica Dio.
"Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la mette sotto un letto...". Certo che è veramente strano il linguaggio di Gesù... A chi verrebbe in mente di mettere una lampada accesa sotto un letto, col rischio di dare fuoco al materasso o di coprirla con un vaso e non vedere più niente? A nessuno penso!... Ma allora, a cosa si riferisce Gesù quando usa il termine vaso o letto? Forse si riferisce a tutti gli ostacoli che noi mettiamo alle Sue innumerevoli Grazie... sono forse i nostri peccati, la nostra pigrizia, il nostro “io”, sono le nostre paure, sono i nostri imbarazzi a dire apertamente di essere innamorati di Gesù, sono le nostre paralisi nel pregare serenamente con atteggiamenti di devozione davanti ad altri... ci vergogniamo! Abbiamo timore di essere derisi e di essere giudicati esagerati.
Per i cristiani che hanno deciso di seguire Gesù non è facile camminare da soli, o insieme ai pochi che Lo hanno scelto, i più, al primo posto hanno messo tutto tranne Lui. I momenti di sconforto sono tanti e a volte ti chiedi se tutto questo abbia un senso... nessuno ti ascolta, ti guardano come se fossi una matta, una poveretta che vive su una nuvoletta, una che non si rende conto della realtà... La cosa triste, e che ti fa più male, è scorgere uno sguardo quasi di compassione nelle persone che dicono di amare il Signore. Sei considerata come una del tempo delle caverne con tanto di clava e torcia...!!! Proviamo però a vederla così: come la clava e la torcia sono tanto indispensabili in una grotta buia, così è la luce di Cristo. Infatti, Gesù sulla Croce, in cima al Golgota, è la nostra lampada, indispensabile per illuminare la nostra vita e il cammino verso di Lui... "Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino" (Sal 118, 105). Le Sue braccia spalancate mi fanno pensare a un candelabro... e che luce!!!... "E il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1, 14).
La Parola di Dio è la lampada che deve rimanere sempre accesa nel nostro cuore, e l'unico modo per alimentarla è la preghiera costante e fiduciosa insieme ai sacramenti che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Il Vangelo dovrebbe essere il libro più consumato in una famiglia, ma purtroppo il più delle volte è solo un bel soprammobile da spolverare ogni tanto.
Chiediamo al buon Dio di rafforzare ogni giorno la nostra fede, chiediamogli di darci nuovi occhi per vedere non una luce qualunque... ma la vera Luce. Se guardiamo Gesù in modo superficiale e tiepido, anche la nostra testimonianza sarà superficiale e tiepida. Guardare Gesù nel modo giusto ci permetterà di riflettere veramente la Sua luce. Una luce che da forza, coraggio, gioia, sicurezza... senza la Sua luce le nostre debolezze e le tenebre del mondo prenderanno prima o poi il sopravvento e ci allontaneranno da Lui, allora la nostra testimonianza sarà più che altro una controtestimonianza: Infatti il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra tra i pagani...” (Rm 2, 24). Ma Gesù oggi ci avverte: “Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere”. Stiamo all'erta quindi, perché Gesù è come se avesse inserito nel nostro cuore un'applicazione tipo "Google Maps”, e la fotocamera di Lassù non solo è molto potente, ma registra tutto con altissima fedeltà, inoltre, solo Lui ha il tasto ON/OFF... Noi potremmo anche cercare di nascondere le nostre miserie, le nostre cattiverie, i nostri egoismi, le nostre infedeltà, i nostri tradimenti... ma a Dio nulla sfugge: "Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti sono note tutte le mie vie; la mia parola non è ancora sulla lingua e tu, Signore, già la conosci tutta" (Sal 139, 1 - 4). Quindi, se utilizziamo bene le Grazie di Dio Lui ce ne concederà altre di maggior valore, ma se al contrario non vigiliamo e non facciamo qualche sforzo per tenere la luce accesa, ne avremo una grande perdita spirituale e perderemo anche quello che siamo convinti di avere. Dio ci mette un attimo a toglierci ciò che ci ha dato, ci mette un secondo a stenderci al suolo! Come ci mette un attimo per risolvere ogni nostro problema quando decide che è venuto il momento di cambiare il nostro pianto in gioia!
"Così avverrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo. Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio, del quale conosci la volontà e, istruito come sei dalla legge, sai discernere ciò che è meglio, e sei convinto di esser guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, educatore degli ignoranti, maestro dei semplici, perché possiedi nella legge l'espressione della sapienza e della verità... ebbene, come mai tu, che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? Tu che proibisci l'adulterio, sei adultero? Tu che detesti gli idoli, ne derubi i templi? Tu che ti glori della legge, offendi Dio trasgredendo la legge?" (Rm 2, 16-23). "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita" (Gv 8,12).
Proviamo allora ad andare da Gesù per ricevere la scintilla del Suo amore, per conoscerlo sempre di più ed alimentare la nostra lampada che contiene pochissimo “olio”, ma Lui, se siamo fedeli, continuerà a riempirla e a non farla spegnere. Avremo così tanta luce da dare vita all'anima nostra e anche per diventare la luce del mondo. Senza Gesù è come camminare in un bosco di notte al buio, non faremo molta strada e la caduta in qualche burrone è assicurata. Facciamo brillare allora la luce di Cristo sulle nostre strade, nei nostri ambienti di lavoro e in ogni situazione in cui la provvidenza ci mette, perché è lì che il Signore vuole fare i miracoli più grandi, ossia far brillare la bellezza del suo volto nei nostri cuori afflitti.
Ascoltiamo la Sua Parola, approfondiamola, proviamo a metterla in pratica e non in un baule - le tarme le farebbero fare una brutta fine -. Proviamo a diventare anche noi, con l'aiuto del Signore, una piccola fiaccola, proviamo ad essere un punto di riferimento per gli altri non solo con le labbra... Il nostro comportamento e le nostre parole possono essere o luce o tenebra, sta a noi decidere cosa vogliamo diventare, sta a noi decidere se guardare con amore l'Amore Crocifisso o crocifiggere l'Amore. Tanto grande è l'amore di Dio per noi, tanto grande e grave è la nostra responsabilità nel rispondere o non rispondere al suo amore. Gesù deve diventare la nostra Luce, il nostro consigliere, il nostro rifugio, la nostra forza, il nostro miglior amico... insomma, deve diventare il nostro TUTTO!!!
Pace e bene

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4 commenti:

  1. Grazie, ho avuto la mia porzione di pane quotidiano. Giovanna

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  2. Solo una domanda, perché ai mafiosi si la comunione, ai trafficanti si, ai corrotti si, ai politici e ai potenti divorziati si, ai divorziati normali no,
    Poi ho un'altra curiosità, quando Gesù ha dichiarato sacro il matrimonio, visto che ai suoi tempi la donna veniva comprata, e quando ha parlato dell'indissolubilità del matrimoni, non citi il passo dove dice " l'uomo non separi ciò che Dio ha unito" perché significa tutt'altra cosa. Grazie e Dio la illumini

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  3. Carissimo fratello in Cristo, pace e bene dal Signore nostro. Non penso di essere la persona giusta per rispondere a queste tue domande molto delicate. Io posso solo balbettare il mio umile pensiero. Per quanto riguarda la comunione, ogni cattolico praticante e osservante, sa bene che per accedere alla comunione deve avere determinate disposizioni interiori. Neppure il Sacerdote può impedire ad alcuno di accedervi, a meno che la persona che si trova davanti non sia scomunicata e lui lo sappia. Non dobbiamo guardare gli altri ma noi stessi e la nostra coscienza. Perché un giorno saremo noi davanti al tribunale di Dio a parlare di noi e non degli altri. Comunque il discorso sul tema proposto è ampio e in alcuni casi ci sono delle soluzioni. Ci si deve fare accompagnare da un sacerdote, perché solo lui sa la situazione e la storia di ognuno di noi.
    Il matrimonio poi è il disegno di Dio per l' umanità. E come ha detto Papa Francesco «Serve coraggio per sposarsi, il matrimonio è un sacramento»
    È interessante ogni tanto riprendere questa lettura... fa' sempre bene. https://www.vatican.va/archive/catechism_it/p2s2c3a7_it.htm
    Grazie per aver scritto nel blog.
    Ti saluto in Cristo e uniti nella preghiera.
    Paola

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