In quei giorni, la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta.
Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te.
Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti sono d’accordo con lui. Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza».
Parola di Dio
Riflessione
La
preghiera di Ester è veramente speciale e quindi potente... Prima di
domandare al buon Dio una qualsiasi cosa, lei si confida con Lui e
gli presenta il suo caso. E' quello che dovremmo fare noi ogni
volta... Prostrarci ai Suoi piedi e raccontargli la nostra giornata
difficile, le nostre angosce, i nostri limiti e solo dopo chiedergli
di aiutarci, perché solo Lui può farlo, nessun altro. Una preghiera
di fiducia e di umiltà è sempre ascoltata e accolta dal Signore
nostro.
Diciamo
pure che la regina Ester si comporta come Gesù quando ha scelto i
dodici... prima di agire prega e non il contrario. Molte volte noi
invece, prima facciamo di testa nostra senza interpellare Dio e
quando le cose si mettono male, abbiamo pure la faccia tosta di
prendercela con Lui. Poveretto questo Gesù... siamo davvero un
disastro ambulante!!!
L'importante
è non stancarsi mai di pregare, sia per noi che per gli altri,
senza fare leva sui meriti, che ne abbiamo pochi... ma, coscienti dei
nostri peccati, facendo appello alla misericordia del buon Dio... e,
se ce n'è bisogno, dobbiamo mettere da parte il nostro “io” e agire per
il bene dei nostri fratelli.
Inoltre,
non dobbiamo farci prendere dallo scoraggiamento, e quando non
sentiamo subito la Sua risposta, non significa che Lui è andato in
ferie, ma semplicemente vuole essere cercato con vero desiderio e
farci ammettere finalmente che riponiamo la nostra fiducia non più
in noi stessi... e se a volte non ci ascolta, è perché quello che
chiediamo è stonato o superficiale. Quindi... è meglio darci una
regolata, perché con Lui non si può mentire... e solo quando il
nostro cuore è sincero, possiamo e dobbiamo tornare alla carica,
chiedendo e chiedendo... insomma, dobbiamo gridare e rompergli i
“timpani” o prenderlo ai “fianchi”... A Lui, questo
atteggiamento... gli garba molto.
Pace
e bene
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